Tre giorni dopo
Dal vecchio bagno, ora studio
Sono da tre giorni fisso sul sito e sento il bisogno di mandare un vocale a me stesso. Il mio lunedì se n’è andato dietro allo scrolling infinito della homepage. Non è ancora come voglio e ormai penso di averci capito poco. Si può fare un caricamento dinamico dei contenuti senza portarsi dietro un file json che adesso è piccolo perché sono solo cinque pagine ma che, poi, come diventerà? Non c’è cosa peggiore del Ctrl+Z a fine giornata perché è un incubo per l’umore.
Meglio martedì, molto meglio: il focus corretto nei risultati di ricerca, la bozza delle nuove icone, altro che non ricordo ma che, alla fine, ha funzionato. E poi oggi, fino a pochi minuti fa, della pulizia e le gesture per passare da una pagina all’altra con uno swipe verso destra o sinistra. Il tutto con quel fenomenale goto()
di SvelteKit che sa tanto di C64.
function swipeAction(event) {
direction = event.detail.direction;
if (direction === 'left' && next) {
goto(`${next.slug}`);
} else if (direction === 'right' && previous) {
goto(`${previous.slug}`);
}
}
Adesso sul quaderno ho segnate due priorità: aggiungere una pagina chiamata idee con dei checkbox e un aspetto da changelog; e capire se le notifiche push sulla PWA sono alla mia portata. La pagina c’entra poco con l’idea del sito/libro ma sarebbe divertente da fare e poi, alla fine, pressappoco, no? Meglio non pensarci e ascoltare il vocale binaurale pieno di rumori, di riverbero, di attesa per i MacBook e di accordi aperti col capotasto. Ricordarsi, la prossima volta, di accordarla quella chitarra.